Sai che c’è di nuovo?

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Oggi solo il nuovo sembra degno di essere preso in considerazione.

Il blu è il nuovo nero.

I quaranta sono i nuovi trenta.

L’acqua è il nuovo vino.

Queste affermazioni vagamente comiche campeggiano regolarmente sui glossies, con intenti tutt’altro che umoristici. Qui potrei aprire una parentesi sull’ossessione della civiltà occidentale, ben avviata sul viale del tramonto, per la giovinezza/novità a tutti i costi, ma a questo ossimoro sociologico mi dedicherò forse altrove.

Io, per me, apprezzo l’innovazione, ma sono piuttosto immune dalla smania per la novità ad ogni costo.

Trovo anzi che le cose vissute – in proprio o da altri, è una questione di gusti- si carichino poco alla volta di una storia che affascina chi sa prestarle orecchio, e di cui le novità che ci vengono proposte in serie sono drammaticamente prive.

Qualunque oggetto, per solleticarmi un senso di appartenenza, ed identificazione, deve aver trascorso con me del tempo, e portarne visibili ma impercettibili i segni.

Capisco alla perfezione quei lord inglesi vecchia maniera, che fanno indossare le giacche nuove al maggiordomo, e se ne impossessano solamente quando sono adeguatamente lise.

Chissà che un giorno, forse non non troppo lontano data la recessione economica all’orizzonte, non torni di moda il ““Make-do and Mend”, la campagna che durante la seguente guerra mondiale – ed i conseguenti razionamenti tessili- incoraggiava le donne a riparare e rammodernare i vecchi abiti.

Quando questo accadrà, scriverò un favoloso articolo dai toni esultanti, e lo titolerò senza dubbio

“Il Vecchio è il nuovo Nuovo”.

 

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Melkor78

    >Certe volte mi chiedo dove stà la differenza tra massa e individuo. Mi ci ha fatto pensare questo post in cui tu fai delle osservazioni sui gusti e le tendenze che interessano la maggior parte della gente e sulle stesse cose che invece riguardano te, chiamandoti fuori, in questo confronto, dal gruppo e delineandoti come individuo, probabiblmente anche migliore di tutti gli altri individui confusi tra loro. Succede spesso anche a me, ovviamente non grazie a riflessioni modaiole ma grazie a cose che mi interessano, come gusti musicali, capacità di guidare una macchina e perfino gusti sessuali. Eppure quando poi mi succede di conoscere qualcuno che prima stava nel calderone degli ottusi viene fuori che è una persona con tanti gusti ben definiti e una personalità ben degna di essere apprezzata. Questa cosa mi è capitata anche con te, attraverso le pagine del tuo blog, quando parli di cose che non mi interessano molto ma mi fa comunque piacere notare la passione con cui lo fai ed anche leggendo quest'ultimo post ho mentalmente sentenziato, quasi senza rendermene conto:"Brava, è proprio così. Viva il vintage!" 😉 La questione è: lo avrei fatto anche leggendo il blog di qualcun'altro? Penso che massa e individuo, con tutto quello che si portano dietro, siano due "esseri" compenetranti, generati entrambi dalle stesse persone che si distinguono o si appiattiscono ai nostri occhi secondo attraverso quale "lente" stiamo osservando in quel dato momento la società. Forse anche te (ben sapendo che ogni probabilità sei una schumacher in gonnella), se ti trovassi in macchina per i viali a firenze mentre stò andando a lavorare, saresti solo una delle tante incompetenti che mi tagliano la strada. Quindi penso che il modo migliore per far sparire la massa sia aumentare sempre i nostri interessi e le nostre competenze e cercare di conoscere bene più persone possibile 😉 X

  2. DowntownDoll

    >Oh darling, ma quale schumacher in gonnella! Mi capita due volte l'anno di fare un rally notturno sui colli prendendo a prestito la macchina sportiva di mio padre, ma in generale

    detsto le automobili…

    sono terribilmente obsolete quelle sì! Altro che il nero! -in special modo per girare in città!

    Io mi muovo solo in bici, in treno con i mezzi e se proprio devo in taxi.

    Credo che i centri delle città dovrebbero essere totalmente chiusi al traffico, e dotati di mezzi pubblici capillari ed efficienti.

    La macchina ha un suo senso solo in provincia, se abiti in un paesucolo di 100 anime che non dispone nemmeno di una libreria.

  3. phil77

    >La Panda è la nuova Porsche! Ha ha ha..!

  4. Melkor78

    >Dove appunto io vivo, senza macchina sarei morto (idem se vivessi in città), manca anche il treno X

  5. Melkor78

    >A proposito di lord inglesi, oggi ho sentito dire una cosa quantomeno curiosa: le giacche le vogliono lise e consunte ma i giornali se li fanno stirare, sembra che così non si macchino le dita con l'inchiostro 😉 X

  6. anonimo

    >Siete pazzeschi, tutti.

    Fulcro Valtellini

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