Etiquette dello smartphone: 5 regole per non diventare uno Smombie

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Si muovono per le strade della città e sui mezzi pubblici come se vivessero in una realtà parallela, sono tanti e di ogni età, certe volte siamo noi stessi. Adesso questo popolo di sonnambuli ha anche un nome ufficiale: sono gli “smombie”, ovvero “gli zombie dello smartphone”. Questa nuova definizione, derivata dall’unione di zombie e smartphone, è infatti da poco entrata a far parte del vocabolario online dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Ho già parlato diffusamente qui delle regole di bon ton per il telefono cellulare. In questo articolo vi consiglio un breve ripasso dell’etiquette dello smartphone: 5 regole d’oro per non diventare uno smombie anche tu.

Etiquette dello smartphone: 5 regole per non diventare uno Smombie

1. Resta connesso con la realtà

Lo sappiamo: viviamo in una realtà in cui il concetto di attesa è sempre più desueto. Dobbiamo condividere subito idee, opinioni e spesso ci affidiamo agli smartphone anche per trovare il percorso più breve da percorrere. Diamo quindi per assodato l’uso massiccio del telefono, ma non perdiamo il contatto con la realtà che ci circonda. Ok l’uso del cellulare sui mezzi ma meglio evitare mentre camminiamo, soprattutto se indossiamo le cuffie. Oltre che una buona regola di etiquette si tratta di un’abitudine che può essere pericolosa (ad esempio, qualche anno fa una ballerina della scala è morta così sotto un tram).

Inoltre, anche se siamo in un momento di attesa come in aeroporto o in treno, evitiamo di riempire il tempo passando da una telefonata all’altra. Questo atteggiamento diventa esasperante per chi sta attorno a noi e non ha la possibilità di spostarsi: come accade, ad esempio, durante un viaggio in treno.

Etiquette dello smartphone: 5 regole per non diventare uno Smombie

2. Il contatto di persona ha la precedenza

Può accadere di essere impegnati in una conversazione al cellulare mentre siamo in un negozio e per strada. Tuttavia, è una buona regola chiudere la chiamata quando dobbiamo interagire con qualcuno. Un classico esempio è quando siamo in coda alla cassa del supermercato o dobbiamo pagare il conto al ristorante. È un gesto molto scortese anche parlare con qualcuno mentre si fissa lo schermo del cellulare. Chi ci sta di fronte, chiunque esso sia, è meritevole della nostra completa attenzione anche per pochi minuti.

Etiquette dello smartphone: 5 regole per non diventare uno Smombie

3. No all’uso dei cellulari mentre si guida

Sto dicendo una cosa ovvia, ma meglio ripetersi alle volte: guidare e telefonare incrementa la possibilità di incidenti. Certo oggi ci sono device hand-free che consentono di accedere ai comandi del telefono direttamente dalla dashboard sul volante ma una dose extra di prudenza è d’obbligo. Non si tratta solo della nostra sicurezza e di chi è a bordo del veicolo ma anche di tutti gli altri per strada.

4. No alle chiamate pubbliche

Oggi le normative sulla privacy sono sempre più stringenti, tuttavia quando si tratta di parlare al telefono sembra che nessuno abbia problemi di riservatezza. Se si ha bisogno di rispondere a una chiamata è buona regola appartarsi, ovunque ci si trovi.  Le chiamate fatte in pubblico non sono vietate, ma è una giusta regola di etiquette fare in modo di essere concisi e parlare con un tono di voce misurato che non disturbi chi sta intorno. Inoltre è consigliabile la scelta di una suoneria sobria.

5. Spegnere il telefono al momento giusto

Sì, lo so: potrebbe chiamare il capo, la babysitter o la mamma. Tuttavia occorre riconoscere quando è il momento giusto per spegnere il cellulare, riporlo in borsa e godersi l’attimo. C’è bisogno di un ripassino? Il telefono si spegne sempre: al ristorante, nei luoghi di culto, negli ospedali, al cinema o a teatro. La suoneria si mette silenziosa: in treno, sui mezzi, nelle sale d’attesa, al museo e ovunque potrebbe arrecare disturbo. A costo di sembrare agée, ricordo che fino a qualche anno fa, riuscivamo tutti a vivere lasciando il telefono a casa al suo posto. Ovvero saldamente attaccato al muro.

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