9 cose che non sai sul Cerimoniale di Stato e sulla Festa della Repubblica Italiana

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Quando sentiamo la parola “protocollo” o “cerimoniale” viene spontaneo pensare a palazzi reali e antiche monarchie. Quello che non tutti sanno è che anche nelle repubbliche, come ad esempio la nostra, vigono dei precisi cerimoniali che normano gli eventi istituzionali dello Stato. Abbiamo già parlato qui delle differenze fondamentali tra cerimoniale, galateo e bon ton. Oggi, cogliendo la ricorrenza del 2 giugno, approfittiamo della consulenza di Antonella Messina, esperta di Cerimoniale di Italian Etiquette Society e ci soffermiamo su 9 curiosità che riguardano il Cerimoniale di Stato e la Festa della Repubblica Italiana.

9 cose che non sai sul Cerimoniale di Stato e sulla Festa della Repubblica Italiana

1. Il cerimoniale istituzionale non conosce genere

Non esiste una precedenza per galanteria, e non importa se sei uomo o donna. Indipendentemente da chiunque tu sia prevale il tuo ruolo. Questa regola è applicata soprattutto nell’ambito delle precedenze: si danno in base alla carica istituzionale che si ricopre. Ad esempio in una platea il numero uno sarà sempre il Presidente della Repubblica, seguito dal Presidente del Senato, il Presidente della Camera e così via. Solo in alcuni casi questa regola non vale. Ad esempio in occasione del Festival di Sanremo, il Presidente Mattarella era seduto in un palchetto limitrofo, che solitamente non viene utilizzato, scelto per questioni di sicurezza e per tenerlo fuori dalla presa diretta dalle telecamere.

2. Se sono presenti più cariche di stato uguali si utilizza un criterio che sia comune a tutti

Di solito uno dei criteri più utilizzati è l’anno di entrata in carica, l’ordine alfabetico o l’età. Come già detto, non si ricorre mai al criterio del genere. In casi particolari, come ad esempio quello degli ambasciatori, si usa il principio della consegna delle lettere credenziali, ovvero quando l’ambasciatore si è accreditato presso lo Stato che lo ospita.

3. Il dress code “abito scuro”

Come sappiamo il codice del dress code si declina sempre al maschile. Abbiamo già parlato qui di cosa significa indossare “l’abito scuro”; la cosa importante da sapere è che nel cerimoniale di Stato gli eventi ospitati dal Quirinale in occasione delle visite nostrane, o di eventi come la festa di Natale e quella della Repubblica hanno sempre il dress code abito scuro, perché si tratta principalmente di cocktail o cene quasi informali.

9 cose che non sai sul Cerimoniale di Stato e sulla Festa della Repubblica Italiana

4. Il make-up sobrio o anche no

Smalto color carne, make-up sobrio e rossetto solo al pomeriggio. Queste le regole generali di maquillage per il gentil sesso. Tuttavia negli ultimi anni queste regole sono state un po’ sovvertite. Basti pensare al fatto che il Presidente Giorgia Meloni usa spesso lo smalto rosso e il rossetto anche di giorno.

5. Giacca e cravatta: i due capi d’ordinanza delle Camere per gli uomini

Tutti i membri maschili che entrano nella Camera del Parlamento devono indossare obbligatoriamente la giacca. Se si arriva sprovvisti ne viene fornita una d’ufficio della propria taglia, proveniente direttamente dai guardaroba delle Camere. Identica regola per il Senato dove è obbligatorio portare  anche la cravatta: nel caso in cui non si indossi, ne viene prestata una per l’occasione. Uniche deroghe a questa regola prettamente maschile sono le uniformi militari e gli abiti talari.

Da notare che questo è uno dei pochi aspetti in cui si trova una disparità di genere all’interno del cerimoniale di Stato. Infatti, mentre gli uomini sono tenuti a indossare questi due capi estremamente formali, alle donne è lasciata molta più libertà di scelta, tanto da poter accedere alle Camere anche in jeans.

6. I menù del Quirinale sono sempre di carattere italiano

I menù del Quirinale prevedono sempre pietanze italiane o di carattere internazionale riconducibili però sempre all’Italia. Anche per quanto riguarda i vini, vige l’obbligo di usare sempre vini italiani, variando le regioni e le cantine di provenienza.

9 cose che non sai sul Cerimoniale di Stato e sulla Festa della Repubblica Italiana

7. Il 2 giugno è una data che è stata scelta successivamente

Tutti sanno che la Festa della Repubblica Italiana è stata istituita per ricordare il referendum del 1946 che ha sancito la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. Ciò che non tutti sanno è che il 2 giugno non è sempre stata la data per commemorare questo evento storico: inizialmente la data era itinerante. Bisognerà attendere l’anno 2000 per vederla fissata in rosso sul calendario.

Tuttavia la festa comincia prima. Ogni 1 di giugno, infatti, la Presidenza della Repubblica organizza un ricevimento nel quale vengono invitati i capi del governo, i ministri, i capi gruppo dei principali gruppi parlamentari e i segretari dei partiti riconosciuti all’interno dell’arco  parlamentare, nonché esponenti della cultura o della televisione.

8. La Lancia è la macchina usata dal Presidente della Repubblica per la parata del 2 giugno

È dal 1961 che la Lancia Flaminia Presidenziale è la vettura ufficiale del Presidente della Repubblica Italiana, utilizzata per  l’insediamento degli ultimi dieci Presidenti della Repubblica e per la parata del 2 giugno. Questa vettura storica ha accompagnato anche visite di politici o di sovrani, come la regina Elisabetta II d’Inghilterra o John Fitzgerald Kennedy. Questo modello di auto è stato scelto perché nell’epoca del boom economico l’Alfa Romeo rappresentava una delle aziende fiore all’occhiello Made in Italy.

9 cose che non sai sul Cerimoniale di Stato e sulla Festa della Repubblica Italiana

9. Le Frecce Tricolori: simbolo di eccellenza italiana

La parata militare del 2 giugno è l’evento clou della nostra Festa della Repubblica. Passando attraverso i Fori Imperiali, una rappresentanza dell’Arma italiana arriva fino all’Altare della Patria, dove il Presidente della Repubblica depone tradizionalmente una corona d’alloro in memoria dei militari caduti per la patria. A conclusione di questo gesto simbolico il momento più scenografico della festività: lo spettacolo delle Frecce Tricolori.

Alla fine dell’Inno di Mameli e del silenzio, nove jet militari in formazione sorvolano l’Altare della Patria disegnando il nostro tricolore nel cielo. L’esibizione acrobatica è un momento estremamente suggestivo che richiede grande capacità di coordinazione e competenza tecnica. Anche per questo le Frecce Tricolori sono una vera e propria vetrina per il comparto industriale italiano e rappresentano la nostra nazione anche in diverse manifestazioni aeronautiche in giro per il mondo.

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