Cerimoniale, galateo e bon ton: quali sono le differenze

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Qual è la differenza tra cerimoniale e galateo? Bon ton ed etichetta sono la stessa cosa? I termini che descrivono il mondo delle buone maniere hanno ciascuno un preciso significato, anche se spesso vengono utilizzati come sinonimi per indicare genericamente il mondo delle regole del comportamento sociale.

Cerimoniale o protocollo: significato

Il termine cerimoniale o protocollo è comparso per la prima volta nella vita di molte giovani appassionate della trilogia dell’imperatrice Sissi, interpretata da Romy Schneider, quando l’arciduchessa Sofia le consegna il cerimoniale della corte spagnola da imparare a memoria per comportarsi correttamente come imperatrice.
Questo piccolo aneddoto ci permette di identificare subito l’essenza di questo termine. Contesto pubblico e norme prestabilite infatti sono la chiave per cogliere il significato del cerimoniale o protocollo, ovvero quell’insieme di regole scritte da un’unica fonte che fissa i momenti di celebrazioni e i rapporti tra autorità.

Per esempio in Italia nel caso del cerimoniale di stato c’è la circolare del consiglio dei ministri che stabilisce l’ordine delle precedenze dei ministri della Repubblica, quindi per definire un protocollo serve un’autorità che emani delle norme scritte e certe che stabiliscono rapporti e precedenze in un ambito pubblico e ufficiale. La parola protocollo ha origini nell’antichità, in quanto questo era il nome dato al primo foglio incollato davanti hai papiri che conteneva le istruzioni sul contenuto del documento.

Galateo o etiquette: un insieme di regole

I termini galateo ed etiquette sono sinonimi ed indicano un insieme di regole provenienti da diverse fonti scritte e da consuetudini e tradizioni sociali che regolano i rapporti privati. Ad esempio iniziare a mangiare solo dopo che la padrona di casa avrà iniziato è una regola del galateo che ci aiuta a sapere come comportarci per essere rispettosi di tutti in un contesto privato.

È importante sottolineare che non esiste un galateo unico.
Nel ‘500 il galateo è diventato un genere letterario con il libro di Monsignor della Casa che era dedicato a Galeazzo Fiordimonte. Il libro era volto alla conoscenza di usi e costumi per capire come comportarsi e il titolo viene appunto dalla dedica in quanto allora gli umanisti amavano utilizzare il corrispettivo latino del proprio nome e Galateo è semplicemente il dativo che ci indica: a Galateus.
Nel corso del 1500 fiorisce una letteratura dedicata ai manuali per cortigiani, come “Il cortegiano” di Baldassarre Castiglione, “Gli Asolani” di Pietro Bembo o ancora “L’educazione civile dei fanciulli” di Erasmo da Rotterdam.

Ci sono quindi molte fonti, in quanto il galateo comprende non soltanto le fonti scritte, ma anche le consuetudini sociali e le tradizioni locali. Etiquette è sinonimo di galateo: questo termine nasce alla corte di Versailles dove secondo la tradizione Luigi XIV fece mettere dei cartellini (in francese etiquette) per indicare di non calpestare l’erba delle aiuole, stabilendo quindi una regola di comportamento sociale. Negli anni per metonimia il termine etiquette è passato da indicare il mezzo, ovvero i cartellini su cui erano scritte le regole, ad indicare il contenuto, l’insieme di regole di comportamento.

Bon ton o savoir vivre: significato

Il significato del termine bon ton è molto sfaccettato, in quanto in epoca moderna viene applicato come sostantivo o come aggettivo descrittivo in molti ambiti, dal lifestyle alla moda.

 Nel contesto del comportamento sociale il bon ton o savoir vivre (o bienséance) indica la conoscenza delle regole del cerimoniale e del galateo unita alla capacità di applicarle con naturalezza.
Grazie al savoir vivre una persona riesce a vivere in modo spontaneo l’insieme di principi dell’etiquette, senza affettazione e senza mai creare imbarazzo a chi si ha di fronte.
Per me il bon ton ha proprio questo significato: l’arte del far sentire sempre a proprio agio gli altri, acquisire la capacità di leggere il contesto ed adattarsi.

Questo articolo ha 6 commenti

  1. Valentina

    Grazie Elisa! Spiegazione chiara, concisa e documentata. Complimenti!

  2. Paola

    Mi spieghi la acronimo teflon?

  3. Martino Zuccaro

    Molto interessante, non solo per gli addetti ai lavori che spesso incorrono in errori grossolani, ma anche -o forse soprattutto- per coloro che operano in relazioni pubbliche o private. GRAZIE infinite per il servizio che rendete a tutti.

    1. Elisa

      Grazie a lei Martino

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