Galateo a tavola: il brindisi perfetto

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Chi mi segue da tempo deve averlo già capito: l’etiquette della tavola, e tutto ciò che la riguarda, non è solo un elenco di regole ma soprattutto una questione di galateo sociale. La condivisione del cibo ha, infatti, origini antichissime e il suo significato intrinseco nasce insieme al concetto di civiltà umana. Quando si tratta di bevande il discorso è molto simile, quindi è facile capire che quando parliamo di bere in compagnia parliamo innanzitutto di relazione umana. L’acqua (e di conseguenza tutto ciò che si beve) è inoltre essenziale per la nostra esistenza, quindi simbolo di vita per eccellenza. Forse proprio per questo il galateo della tavola è molto preciso quando si tratta dell’uso dei bicchieri e di come bere. Allo stesso modo l’atto di brindare è un rituale festivo dalle origini arcaiche. In questo articolo troverete tutto quello che c’è da sapere sull’etiquette dei bicchieri, del bere e le regole per un brindisi perfetto.

Galateo a tavola: il brindisi perfetto

Galateo a tavola: guida ai bicchieri

Quando parliamo di bicchieri dobbiamo pensare a due grandi famiglie ben distinte dalle quali poi si diramano tutte le tipologie diverse, ognuna adibita al consumo di una specifica bevanda. La prima macro categoria è composta dai calici, che hanno uno stelo allungato, e dai goblet, che hanno comunque lo stelo ma molto più corto. La seconda categoria è quella dei tumbler, ovvero tutti i bicchieri che non hanno uno stelo. Entrambe le categorie sono legate a regole di galateo ben precise. Le vediamo di seguito.

Galateo a tavola: il brindisi perfetto

La regola base per maneggiare i calici è semplicissima: se un bicchiere ha lo stelo noi lo prenderemo sempre e soltanto da lì con tre dita che guardano possibilmente all’ingiù e dietro a reggere il pollice. Non metteremo mai le mani sulla coppa per vari motivi: il primo è che potremmo alterare la temperatura della bevanda, secondariamente potremmo bagnarci la mano, infine lasceremmo traccia delle nostre dita sul vetro, e non è il caso. I calici, inoltre, non si tengono mai per la base di appoggio. Un piccolo focus sui goblet: questa tipologia ha uno stelo molto più corto, in caso fosse minimo al massimo possiamo sorreggere la parte inferiore della coppa.

E i tumbler, come si tengono in mano? Il segreto per maneggiare con grazia questa tipologia di bicchieri è afferrarli alla base e tenere le dita distese e unite, mai con le dita aperte a ventaglio.

Galateo a tavola: il brindisi perfetto

La seconda regola sembra banale ma non lo è: con quale mano teniamo i bicchieri? Essi sono posizionati sulla tavola sempre a destra, quindi useremo questa mano. Tuttavia, se ci capita di bere stando in piedi (ad esempio ad un pre dinner o a un cocktail) il bicchiere si terrà con la sinistra, perché la destra ci servirà nelle interazioni sociali.

La terza regola riguarda tutti ma soprattutto le signore che indossano il rossetto: prima di bere ci si tampona sempre la bocca con il tovagliolo, poi si poggiano le labbra sempre nello stesso punto del bicchiere, in questo modo eviteremo di lasciare segni su tutto il bordo.

Quarta regola: mai sollevare il bicchiere verso qualcuno che ci sta versando da bere. Inoltre, se non desideriamo che ci venga servito vino o acqua non si mette mai la mano sul bicchiere. In questo caso basta dire “no, grazie”, oppure semplicemente evitare di finire la bevanda e lasciare il bicchiere pieno.

Quando versare l’acqua e a chi? Come abbiamo già accennato, quando parliamo di bere parliamo anche di relazione. Versare l’acqua solo per sé è un gesto che non denota una grande attenzione agli altri: versiamo l’acqua sempre per primo il bicchiere del nostro vicino di sinistra, sarebbe meglio non versare al nostra vicino di destra perché altrimenti dovremmo mettere il braccio sopra al piatto. Per il vino la regola è un po’ diversa perché, per questioni di galateo tradizionale, le signore non maneggiano mai il vino, quindi sarà sempre l’uomo a servire le donne presenti. Ovviamente se siamo tra amiche vale la regola dell’acqua e ci si versa il vino a vicenda.

Galateo a tavola: il brindisi perfetto

Quanto riempire i bicchieri? I calici da vino rosso si riempiono circa un terzo, e circa metà se si tratta di un bicchiere da vino bianco. Unica eccezione se si tratta di flûte e coppe da champagne: in questo caso il bicchiere si riempie totalmente. Infine, per quanto riguarda acqua e succhi possiamo riempire il tubler fino a due terzi.

Quando portare in tavola i bicchieri? I bicchieri possono essere disposti nella mise en place o possono essere portati successivamente come accompagnamento alle pietanze. Un esempio è il calice Grand Ballon, usato per vini rossi molto strutturati, che di solito arriva in tavola insieme alla portata principale. Stesso discorso per i calici da vino dolce come il marsala e il vinsanto che vengono portati in tavola insieme al dessert.

8 regole per un brindisi perfetto

Il rito festivo del brindisi ha origini antichissime con un forte significato propiziatorio. Anche per questo di solito si brinda nelle occasioni speciali come feste tradizionali, compleanni, matrimoni, lauree… Qualsiasi sia la ricorrenza, se si vuole eseguire un brindisi perfetto, bisogna tenere a mente le seguenti regole di galateo.

Galateo a tavola: il brindisi perfetto
  1. Il primo brindisi spetta sempre al padrone di casa, successivamente possono brindare gli altri (per conoscere tutti i passi falsi da evitare se sei ospite leggi qui)
  2. Chi celebra il brindisi richiamerà l’attenzione degli altri senza tintinnare le posate sul bicchiere ma alzandosi in piedi o schiarendosi la voce. Rimane in piedi solo chi pronuncia il brindisi, tutti gli altri resteranno seduti al loro posto.
  3. Un brindisi di solito è composto da qualche frase concisa che spiega il motivo per cui si sta brindando e a chi è rivolto il brindisi.
  4. Quando si brinda non si dice “cin cin”; questa espressione non significa nulla, è stata importata dai marinai inglesi che, quando andavano a comprare il tè in Cina, si sentivano dire dai cinesi “Qǐng, qǐng” che vuol dire “prego, prego” quando gli facevano assaggiare le varietà di tè.
  5. Toccare e far tintinnare i calici è da evitare in occasioni molto formali: in questo caso basta alzare il proprio calice in risposta al brindisi, prima verso chi celebra il brindisi e poi verso i vicini di tavolo. In occasioni meno formali i bicchieri si possono avvicinare senza farli toccare. Infine, è considerato decisamente informale far toccare i calici, con l’unica accortezza di evitare di far toccare i bordi, onde evitare di scheggiare o rompere il vetro.
  6. In seguito al brindisi si beve sempre perché è considerato di buon augurio. Non bere è vietato, in alternativa posso far finta di bere o chiedere un altro tipo di bevanda non alcolica se sono astemio o se per motivi religiosi non bevo alcolici.
  7. Quando brindare? Questa è una variabile culturale a seconda del paese in cui ci troviamo. In Italia tradizionalmente si brinda a fine pasto, nei paesi anglosassoni al contrario all’inizio. Quando si brinda non importa, l’importante è che sia un momento pianificato perché devo essere sicuro che tutti abbiano i bicchieri pieni.
  8. Che cosa possiamo fare se brindano a noi? Tutti brindano, il diretto interessato no. Si rimane seduti al proprio posto, si ringrazia e solo quando tutti hanno bevuto e appoggiato il proprio bicchiere sul tavolo possiamo bere anche noi. 

Se ti interessa il galateo, è uscito il mio libro “Bon Ton Pop a tavola” 

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