Dash, più banale non si può

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Siccome il 2015 è il 50° anniversario del detersivo Dash, il duo milanese AuJourLeJour ha deciso di dedicargli (sì, al Dash) la propria collezione.

Già il fatto che si ricordino i “compleanni” di un detersivo, a me viene da farmi delle domande.
Comunque: citando il comunicato stampa,

Le superfici si sporcano di macchie di ogni tipo: le tazzine di caffè si rovesciano e creano stampe all over dall’effetto camouflage, il rosso sangue esce dalle siringhe o si copre con i cerotti. Le uova si rompono, cola il ketchup e la vernice schizza ovunque.

Ma a pulire ci pensa Dash: lo storico fustino diventa immagine pop sui capi e gli accessori dagli echi Sixties, con silhouette mini e immagini che prendono corpo nelle intessiture jacquard, nelle spalmature gommate, nelle trasparenze del fil coupé”.

Negli anni ’60 (Andy docet) un’operazione di questo tipo poteva essere avanguardia, provocazione, divertissement.
Oggi a è solo copia, pacchianeria e noia.

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