Bon Ton su Facebook: l’ ABC del galateo social

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Visto l’entusiasmo per il post sul galateo dei gruppi Whatsapp, ho pensato di dedicare un post ad un altro “luogo” che frequento parecchio, e nel quale sento tantissimo la mancanza di un briciolo di buone maniere (o di buon senso, fate voi).
Ecco dunque un elenco non esaustivo di spunti di buon comportamento social che, qualora adottati in massa,  potrebbero rendere FB un posto migliore.

mani che digitano
Netiquette di base per Facebook

Facebook ha avuto il merito di far avvicinare ad Internet tantissime persone che con il web non avevano grande familiarità (ciao mamma!). Quindi, per ben cominciare, ripassiamo le basi della buona educazione online

  • La prima e più basilare regola di buon senso è anche la più ignorata: leggere la policy. Facebook non è uno spazio pubblico: è una piattaforma privata, dove ci sono delle regole. Conoscerle e rispettarle è obbligatorio.
  • Non si scrive in tutto maiuscolo. Equivale a urlare. È considerato molto aggressivo e maleducato. Togliete quel benedetto caps lock.
  • Rileggere prima di postare. Un refuso per colpa del touchscreen capita a tutti, dieci refusi rendono il testo sciatto e illeggibile. Gli errori di grammatica – e se ne vedono parecchi – andrebbero evitati. Nel dubbio, semplificate.
  • Leggere (tutto) prima di intervenire. Prima di infilarsi in una discussione, leggere per intero il post (o l’articolo) che si intende commentare. Troppo spesso è evidente che chi commenta ha letto solo il titolo.
    Sarebbe anche utile scorrere i commenti che ci hanno preceduto, in modo da capire a che punto è la discussione, e non ripetere per l’ennesima volta qualcosa che è già stato detto da altri.
  • Postare solo se si ha qualcosa da dire. Chiedersi se quello che stiamo per dire è utile, interessante o almeno divertente per qualcuno (oltre a noi) è sano. I post tipo “ora vado a far la spesa”, quelli totalmente auto-referenziali, quelli criptici che capite solo voi hanno un unico risultato: annoiare il prossimo e fargli cliccare UnFollow
    presentarsi

Galateo delle amicizie e dei messaggi via Facebook

Facebook è il posto perfetto per incontrare persone, stringere nuove amicizie e quel che ne consegue. E come nella vita offline, un po’ di buone maniere ci rendono subito più simpatici.

  • Se chiedi l’amicizia a qualcuno che non conosci offline, è doveroso presentarsi con un messaggio di senso compiuto. Gif coi mazzi di fiori, faccine etc. non possono sostituire una breve auto-presentazione.
  • Postilla al punto precedente: se ti piace una persona per quello che pensa/scrive, chiedere l’amicizia non è l’unica strada. Puoi seguire qualcuno anche senza essere tra gli amici, oppure puoi controllare se la persona in questione ha anche una pagina pubblica.
  • I messaggi privati (sia agli amici che, a maggior ragione, agli sconosciuti) vanno sempre aperti e chiusi con un saluto.
    Va bene l’immediatezza, ma facciamo il tifo anche per la civiltà.
  • Le richieste agli amici (metti mi piace a questa pagina/ partecipa a questo evento/unisciti a questo gruppo) vanno fatte con buon senso.
    Niente di più odioso di Tizio che ti chiede l’amicizia e appena hai cliccato “accetta” ti invita a mettere like alla sua pagina, a quella del suo gatto e a partecipare al concerto della band di suo fratello.

    essere gentili

Bon Ton dei Tag e delle Foto su Facebook

Foto e tag sono armi a doppio taglio, e spesso se ne abusa a vario titolo. Ecco le “bucce di banana” più frequenti.

  • Pubblicare foto in cui tu sei venuto da dio e tutti gli altri sembrano scampati al terremoto dell’Irpinia è antipatico.
  • Taggare le persone nelle suddette foto, o comunque in immagini che non gli rendono giustizia è ancora più antipatico.
  • Mai pubblicare foto dei vostri amici in situazioni imbarazzanti (ubriachi, addormentati con le fauci spalancate,  con le dita nel naso… insomma, ci siamo capiti).
    Ma che razza di amici siete?
  • Taggare le persone – specie se con molti follower – nei propri status, solo per ottenere visibilità fa subito mendicante dei social. E non pensate che gli altri non se ne accorgano.
  • Attenzione a taggare le persone nei check-in, potreste creare situazioni imbarazzanti. Esempio pratico: ti registri al Plastic con Caio. Caio per venire a ballare con te ha raccontato a Sempronio di essere a casa con la febbre. Segue caso diplomatico.

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