Un po’ di curiosità sulla storia delle righe

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Oggi piacciono praticamente a tutti, ma nei secoli passati erano un marchio d’infamia.
Le hanno indossate star del cinema ed intellettuali, ma sono anche state la divisa di prigionieri e schiavi.
L’estate è la stagione delle righe, e la storia delle righe è piena di sorprese.
Qui è dove mi diverto a raccontarne qualcuna.

  • Nel medioevo, le righe avevano una connotazione estremamente negativa. Il tessuto rigato era ritenuto simile al manto animale e perciò degradante. Come spiega questo volumetto, gli indumenti a righe erano imposti a precise categorie sociali – buffoni, prostitute, boia, prigionieri – con un chiaro intento discriminatorio. Ed è proprio recuperando questo significato che il terzo reich sceglierà l’infame divisa rigata per i prigionieri dei lager.
  • Verso fine ‘700 la guerra d’indipendenza americana rende celebre il vessillo a strisce. Indossare e farsi ritrarre con abiti a righe diventa allora un modo per affermare le proprie simpatie liberali. Senza grandi sorprese, le righe diventano qualche anno dopo il vessillo della rivoluzione francese: dalle coccarde tricolori agli abiti delle “”Merveilleuses” le bande blu/bianco/rosse sono onnipresenti.

  • L’associazione delle righe con lo stile nautico si afferma invece nella seconda metà dell’ottocento. Decisiva, in questo senso, la decisione dello zar nel 1874 di eleggere la maglia à rayeurs a divisa d’ordinanza della marina. All’inizio del ‘900, i primi costumi da bagno riprenderanno  le righe proprio perché ormai comunemente associate alla vita marinara.
    righe
  • Negli anni ‘20 Coco Chanel porta nei guardaroba delle parigine à la page le maglie dei pescatori  bretoni che ha scoperto a Deauville. La marinière diventa un classico bon chic bon genre, e verrà indossata da tantissimi personaggi di rilievo, nel corso degli anni. Icone di stile come Audrey Hepurn e Edie Sedgwick, intellettuali come Picasso e Andy Wharol, stilisti come Jean Paul Gaultier e musicisti d’ogni generazione non sono sfuggiti al suo fascino. La maglia marinara è un evergreen, e piace proprio a tutti: da Kurt Cobain e a Kate Middleton.

  • Le righe però non sono solo buone per lo yacht club. E se lo stile nautico rimane un punto fermo, nel corso dei decenni si alternano diverse interpretazioni. Larghe e colorate come quelle delle sedie a sdraio, sono protagoniste del look Baiadera. Lanciato da Carmen Miranda alla fine degli anni ‘30, diventerà molto popolare nell’America del dopoguerra.
    Righe bianche e nere, deformate in fantasie op-art renderanno omaggio alla space-age negli anni ‘60. Lavorate a maglia, di sapore etnico, faranno la fortuna di Missoni negli anni ‘70. Negli anni ‘80 le righe sono audaci e colorate: come quelle di Christian Lacroix o della fragranza più desiderata dell’epoca, Giorgio Beverly Hills.

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