Alleato di stile e seduzione tra le dame dei salotti ottocenteschi, il ventaglio oggi ha tutta l’aria di voler tornare protagonista. Complice il caldo estivo e un rinnovato desiderio di lentezza, la sua tipica gestualità un po’ teatrale, un po’ chic, si sta affacciando di nuovo nei contesti contemporanei, inclusi quelli pubblici e professionali. Ma quali sono le regole del galateo del ventaglio? Si può usare ovunque? E come evitare di risultare fuori luogo? In questo articolo esploriamo le regole di etichetta per usare il ventaglio con eleganza, i luoghi in cui è ammesso e perfino il suo linguaggio segreto nell’Ottocento.

Il galateo del ventaglio
Secondo il galateo il ventaglio si può usare, eccome, ma solo con misura e delicatezza. Dunque, evita di agitarlo come se stessi mandando segnali ai vigili del fuoco: niente gesti esagerati, niente fruscii teatrali che attirano troppo l’attenzione e disturbano chi è accanto. L’ideale è un movimento fluido, discreto, quasi danzante. Anche la scelta del modello è importante: meglio preferire ventagli dai colori sobri, in materiali naturali e raffinati, evitando decorazioni troppo appariscenti. Insomma, ci siamo capiti, il ventaglio deve fondersi con la gestualità, diventando un prolungamento del proprio portamento. Usalo come doseresti un buon profumo: con discrezione, ma con personalità.
Quando è corretto usare il ventaglio
Ci sono momenti in cui il ventaglio non solo è accettato, ma benvenuto. Ad esempio, durante eventi all’aperto, ai matrimoni estivi, oppure in occasioni informali, come un pic nic, dove un tocco vintage non guasta mai. È adatto anche nelle pause tra momenti ufficiali, purché non diventi un elemento di distrazione. Al contrario, se vi trovate in chiesa durante la messa, o a una conferenza dove la concentrazione è rivolta a un oratore, o in qualsiasi altro ambiente chiuso e avvolto nel silenzio, meglio astenersi. Il rischio di passare da raffinata a maleducata sta dietro due colpi di polso.

Il linguaggio segreto del ventaglio
È curioso notare che nell’Ottocento il ventaglio più che un semplice accessorio era una specie di WhatsApp vittoriano, sinonimo di un vero e proprio codice per il quale ogni gesto aveva un significato ben preciso. Appoggiarlo alla guancia destra voleva dire “sì”, a quella sinistra “no”, mentre farlo scorrere sulla gota, “ti amo”. Sventolarlo piano? “Sono già impegnata, grazie”. Chiuderlo di colpo? “Lasciami in pace!”. Non male come sistema, vero? Certo, oggi è stato completamente dimenticato, ma pensate quante emozioni potesse esprimere un semplice accessorio.
Un colpo di ventaglio, mille possibilità
Ora come allora, l’eleganza del ventaglio non sta solo nell’oggetto, ma nel modo in cui viene usato. Con il giusto tocco, comunica decoro, autocontrollo, e sì, anche un po’ d’ironia. Tanto che in un mondo pieno di aria condizionata e ventilatori rumorosi, può diventare addirittura un piccolo atto di grazia controcorrente. Perché in fondo, l’eleganza non è negarsi un sollievo — è sapere come ottenerlo, quando mostrarlo, e a chi rivelarlo.
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