La cerimonia di apertura della 78° edizione del Festival di Cannes non è passata inosservata. Ma non per i motivi che immaginate voi. A fare scalpore, più che la kermesse in sé, è stato il nuovo dress code per il red carpet. A meno di 24 ore dall’apertura ufficiale, è stato reso pubblico un regolamento estremamente dettagliato che esclude nude look, sneakers e abiti troppo voluminosi per il red carpet.
Inutile dire che la scelta ha messo in grande difficoltà stylist e maison che lavorano per mesi alla costruzione dei look delle star che calcano il tappeto rosso. Cosa dice il galateo in merito? Ecco tutti i dettagli.
Red carpet 2025: le regole del nuovo dress code al Festival di Cannes
Cosa prevede nello specifico il nuovo dress code del Festival di Cannes? Secondo le nuove direttive, sul red carpet 2025, saranno vietati:
- Abiti nudi o trasparenti, per “ragioni di decenza”
- Abiti con strascichi eccessivi o troppo ingombranti che rallentano l’accesso in sala
- Zaini, tote bag e borse grandi (troppo sportivi)
- Outfit informali (come jeans o scarpe da ginnastica) durante le proiezioni di gala
Il nuovo dress code prevede invece: abiti da sera lunghi per le donne, smoking o completi scuri con papillon per gli uomini. Sono ammessi anche cocktail dress, tailleur scuri, o pantaloni eleganti con top sofisticati.
Cosa ne penso io? Come sapete sono un’amante dell’eleganza autentica, ma lo confesso: non sono una fan dei dress code rigidi a tutti i costi. Questo perché continuo a credere nel buon senso più che nelle imposizioni. Ma diciamolo chiaramente: negli ultimi anni, sui red carpet si è visto di tutto. Tra nude look estremi, mise più adatte a una piscina di Saint-Tropez che a un evento cinematografico, e outfit che gridavano “guardami” più che “rappresento il cinema” forse un richiamo all’equilibrio era doveroso.
Un dress code, quando il contesto lo richiede, può essere uno strumento utile. Non per imporre, ma per ricordare. Che sì, si può essere creativi, ma anche rispettosi. Di un luogo, di un’occasione, di chi ci sta intorno. Non dimentichiamo, tra l’altro, che il Black Tie è sempre stato il dress code adeguato per le proiezioni di gala nel Grand Théâtre Lumière di Cannes. Si tratta di una specifica più che doverosa.
Il vero errore del Festival di Cannes? La tempistica
Ciò detto, volendo fare l’avvocato del diavolo, c’è da dire che l’implementazione di queste nuove regole poteva essere fatta in modo migliore.
Il nuovo dress code, infatti, è stato comunicato pubblicamente solo alla vigilia dell’evento: ma tutti sanno che i look per un red carpet (di Cannes o di qualunque altro evento) si pianificano con settimane se non mesi di anticipo. Se davvero gli stylist hanno scoperto solo 24 ore prima quali sarebbero state le nuove direttive, l’organizzazione del Festival ha commesso un grave sgarbo ai propri ospiti.
Si tratta di un vero e proprio errore di protocollo organizzativo: perché le regole, anche quelle più eleganti, funzionano solo se vengono comunicate per tempo.
Quindi, io mi auguro che gli addetti ai lavori fossero già stati informati in privato, ma che la notizia sia stata tenuta segreta fino alla vigilia del Festival solo per ragioni di strategia di comunicazione.
Intanto, come in tutte le occasioni in cui qualcuno cerca di imporre delle regole sull’abbigliamento (che sia a scuola, in Parlamento, o a un Festival) aspettiamoci il solito corredo di polemiche, reazioni stizzite, e gli immancabili appelli al “diritto alla libertà d’espressione”. E voi, cosa ne pensate?
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