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THE FASHION STYLIST LOVES: Cloaks and Capes
Sono sempre stata affascinata dai mantelli.
D’altro canto sono il capo feticcio più indossato nel mio pantheon maschile: ce l’hanno Il Principe Azzurro, Dracula e Batman.
Per quanto scomodissimi – soprattutto per noi donne, che non sappiamo mai dove infilare la borsa- i mantelli evocano un immaginario fiabesco e regalano –credo per via del peso- un incedere altero e dignitoso. Impossibili da sfoggiare everyday, sono favolosi per una serata decadente e con gli abiti da sera vanno proprio a nozze. Nella mia mantella di velluto – nero, ça va sans dire- coi bottoni dorati mi sento una cantante d’opera; tuttavia il vero oggetto del desiderio, ovviamente scuro, sta appeso nel guardaroba di mio padre.
È un tabarro veneziano, un cerchio perfetto di panno tagliato da unica pezza, prodotto in un piccolo laboratorio vicino alla Laguna.
La storia intera me l’ha raccontata il proprietario dell’atelier: ha acquistato degli introvabili cartamodelli del ‘700 miracolosamente conservati, ed ha cominciato a riproporre quello che tra le calli di Venezia era stato per secoli lo scudo al freddo penetrante del caligo -la famosa nebbiolina che sale dai canali e che compare in qualunque film horror.
Ma anche a quei tempi – e con qui mezzi- c’era un preciso dress code: il Nobile aveva il mantello lungo, di lana sottile e fluente chiuso da pesanti fermagli d’argento, il pescatore si accontentava di una mantella più corta, in panno pesante e senza troppi frufru.
Nel guardaroba paterno sta appeso un Nobilhomo Illustrissimo.
Come resistere alla tentazione di soffiarglielo?
(Ammetto tuttavia che un mantello è molto più credibile se indossato a Venezia).
Questo articolo ha 12 commenti
>Molto interessante il sito del laboratorio di mantelli.
>J'adore.
[n] http://nicco.megablog.it
>Il mantello ha proprio un fascino particolare. Io ne sono innamorato per via della mia passione per la storia medievale e per il fantasy. Oltre all' immagine misteriosa e imponente che regala, nei miei sogni evoca più di ogni altra cosa il viaggio. Un viaggio lungo, con fredde e umide notti passate all'asciutto grazie ad un caldo ed enorme mantello (con cappuccio, ovviamente e rigorosamente scuro).
Eppure non lo indosserei mai oggi, mi sembrerebbe quasi un'eresia, un'offesa a quello che mi fa venire in mente, che è quello che vorrei molto più di quello che ho, e così mi limito a sognarlo X
>Anche se edna mode insegna che il mantello da solo problemi 🙂 X
>ce l'aveva pure zorro
>Si ma Zorro non è nel mio pantheon erotico…Troppo caliente e troppo poco intelligente!
>accidenti… ma sei venexxiana tu?
Sua Maestà Brahamo Putro alias Casanova Decaduto del XX secolo
>che ti ha fatto l'anello sul piede? 😉
Tanti Auguri anche a TE!
>L'anello sulle dita del piede è cheap!
>@DowntownDoll: Non si dice cheap, si dice mezzacalza… E comunque sì, dal tramonto dell'impero bizantino non si dovrebbe più portare…
>L'anello sulle dita del piede lo trovo terribile quanto il bracialetto alla caviglia:(
>@dianalove, fezensac:
Vi nomino Custodi dello Stile