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DEI PRECETTI

 

Premessa:

Ho deciso che fonderò il Club dei Borderline.

A presto, per ulteriori dettagli.

 

DEI PRECETTI, Ovvero: Ode Alla Disciplina

(Impara bene le Regole se vuoi essere in grado di Romperle)

 

Benchè io sia fautrice da sempre della più assoluta libertà intellettuale, fin da bambina ho sempre coltivato uno strano amore per le più strane forme di disciplina.

 

Alle elementari, d’estate, mi preparavo ogni sera una schedule per il giorno successivo, del tipo:

Ore 8-8,30: sveglia

Ore 8,30-9: colazione

Ore 9-11: lettura

Ore 11-13: gioco in giardino con Rossella

Ore 13-14: pranzo

Ore 14-15,30: televisione

E via dicendo

.Se mia madre lo avesse saputo, forse si sarebbe preoccupata.

 

I due anni che ho passato in collegio li ricordo come uno dei periodi più belli –nonostante non mancassero scherzi da caserma e ragazze davvero di pessimo gusto. Ho un unico rimpianto: le istitutrici avrebbero potuto essere un filo più rigorose.

Ma rimpiango assai quell’epoca della mia vita in cui una campanella scandiva le giornate: tutto era ottimizzato in stile fordiano, e c’era il gusto della trasgressione in un sacco di cose semplici.

 

Quache anno dopo mi sono sottomessa alle più assurde regole alimentari. Fomentata da compagne di banco anoressiche e istigata dall’orribile inadeguatezza dei 17 anni, ho provato ogni regime non avesse un minimo di senso. Ovviamente con una  predilezione per le cose estreme: taglio totale dei carboidrati, dieta dissociata, due settimane a soli spinaci. Nel corso di quest’ ultima impresa, mi è capitato di fare la pipì verde.

Tuttavia, la sensazione di dominare il mio corpo, quel momento, mi sembrava abbastanza.

 

In seguito, ho tantato varie strade per mettere a frutto il mio amore per la disciplina.

Ho anche preso in considerazione –seriamente?- l’idea di entrare nell’esercito o magari nella polizia a cavallo: ma siccome non ci sono corpi speciali a cui siano concesse le scarpe col tacco, sono stata costretta a rinunciare in partenza.

 

Adesso, mi danno un senso di sicurezza l’etichetta,  i dress code, i rituali sociali.

Tutto in fondo è soggetto a delle leggi – mi pare che ne parlasse anche Newton.

E conoscere la legge è il primo passo per dominare il fenomeno.

Banalmente, a livello sociale,  qundo hai interiorizzato con anni di pratica i principi del bon ton, fare la cosa giusta – o in questo caso, appropriata– viene naturale.

Automatico, come girare la chiave e accendere il motore.

Visto che non devi preoccuparti di cosa fare, hai più tempo per osservare.

Per pensare.

 

 

Questo articolo ha 21 commenti

  1. ombracorta

    >Argh! TU SEI LA MIA NEMESI O___O

    Dis… discip… non riesco nemmeno a dirla quella parola!

  2. anonimo

    >You are definitely living in the wrong country sweetheart.

    Pawn Heart

  3. ChrisG

    >che tristessa la disciplina fine a se stessa…preferisco l'arte che è tutto il contrario di niente. kiss

  4. Magosilvan

    >Considerazioni molto interessanti. Conoscere la legge è dominare il fenomeno. E' anche vero che lo si può dominare anche non rispettando la legge, pur sempre conoscendola. Ma farlo con cognizione totale è cosa assai rara.

  5. asended

    >mica male l'idea del club dei borderline..

  6. SuoPadrone

    >"ma siccome non ci sono corpi speciali a cui siano concesse le scarpe col tacco, sono stata costretta a rinunciare in partenza"

    ahahah

  7. Fhenice

    >Sei una ragazza indisciplinata, hai proprio bisogno di essere rimessa in riga ^_^

  8. marcoruat

    >chi gioca con chi.

    Osservare e conoscere, poi se si può e ci piace, partecipare.

    Evadere regole: trasgredire o semplicemente cambiare gioco?

    Non troppo distante spettatori: clap,clap, ma giocate o no?… il senso critico…

  9. strontium-dog

    >Sono d'accordo su disciplina e rigore, anche sui corpi/ e o reparti tacco-autorizzati, alieterebbero la giornata. Il problema è che trovare una donna che sappia camminare con i tacchi è cosa rara ormai, purtroppo. Non poteri sopportare un esercito di vigilesse "trampolose".

    L'esperimento spinaci mi ricorda quello "asparagi"…

    Approfondisco.

    Enchanté

    S.

  10. RAM_mit

    >incredibile invece il fatto che quando studi legge ti rendi conto che regole, leggi, regolette e codici sono la cosa più inconsistente del mondo. Esiste il peso della filosofia e il capriccio dei legislatori, e il resto e formalità della peggior specie…più uno esplora il senso della disciplina, più scopre il caos che si nasconde nella società e negli individui.

    Su una nota più leggera, ho letto il tuo profilo e ho scoperto che sei più vecchia di me di 2 giorni. Se fossimo stati in classe assieme alle elementari ti avrei odiata! ;-P

  11. anticodemone

    >Ah…la forma, la formalità, i formalismi, i riti, i rituali, la poesia scenica dell'adeguatezza…Adoro queste stronzate. Inaccettabile essere inadatti in una qualunque situazione. Il diletto dell'eterna sfida di essere appropriati in ogni momento. Essere "perfetti", come si usa dire. Il gusto di possedere un abito o un accessorio solo per un tipo di occasione (che spesso si presenta una sola volta in tutta la vita…se siamo fortunati).

    Credo che la chiave di tutto questo sia la libertà. La vera libertà si respira solo con la consapevolezza del controllo. Il vero controllo lo si ha solo quando dominiamo la circostanza. L'abito adatto come placebo per la sicurezza in sé stessi. Ok…siamo tutti da ricovero, qui…

    AD

  12. madyx

    >io per il club dei borderline ci sto con tanto certificazione!!!!!!

  13. Melkor78

    >Le due cose di cui parli (trasgressione delle regole e sicurezza trasmessa dalle regole stesse) sono, a mio modo di vedere, piaceri "sottili".Del miglior tipo quindi, almeno sempre per me. Di quelli che non stancano, non di quelli che provati una volta vengono messi da parte come "testati". Questi li puoi conoscere, puoi prenderci confidenza ed affinare la capacità di goderne, un po' come crogiolarsi al calduccio del camino o in macchina col riscaldamento acceso mentre fuori nevica. Una sera, davanti a una birra con un amico, parlavo di queste compulsioni tipiche anche del mio carattere e lui mi disse che ero un sognatore con l'illlusione di avere il controllo della realtà che lo circondava. Mi sembrò un parere così serio (e tuttora sono convinto che lo fosse) che a lungo cercai di capire cosa potesse significare veramente e se fosse stato il caso che io cercassi di cambiare qualcosa di me, poi per fortuna credo di aver capito che non c'è giusto o sbagliato in queste cose, sono troppo relative. A chi interessa essere un guru con la risposta alla domanda fondamentale sulla vita,l'universo e tutto quanto (D.N.Adams)? Io voglio solo star bene. ps Alla fine mi sono registrato, non era proprio carino sentirsi chiamare "anonimo" e grazie mille per essermi stata d'aiuto nel definire "chi sono" X

  14. anonimo

    >tu che leggi sai che io sono la tua disciplina…

  15. Magosilvan

    >Posso dire, a proposito di chi afferma di essere fuori e di chi fa della trasgressione la regola… (o almeno crede di farlo) che palle!

    Anche tutti questi pseudodominator…che palle!

    C'è molta più devianza nelle persone "normali".

  16. DowntownDoll

    >Grazie a tutti per i vostri commenti, sono felice che condividiate con me le vostre opinioni.

    Quello che volevo dire con questo post è che senza regole, e senza consocenza profonda delle regole, non ci sono nemmeno nemmeno trasgressione e innovazione.

    Un esempio pratico.

    Cosa fa di Picasso un Grande?

    Picasso è stato uno che conosceva le regole della pittura, le sapeva applicare con maestria…. E infatti ha dipinto, all'inizio della sua carriera opere del tutto accademiche, sia come temi che come tecnica.

    Ma, a un bel momento, visto che le regole le conosceva talmente bene, Pablo ha deciso che era ora di andare oltre, ed inventare dei codici nuovi.

    Perchè nelle opere di Picasso, che pure assomigliano a scarabocchi o a informi ammassi di carta ritagliata, c'è un grande senso e una grande attenzione agli stilemi.

    Innovativi, rivoluzionari, non tradizionali, ma pur sempre stilemi.

    Bella diffrerenza con quelli che cercano di contestare/ fare gli alternativi senza essersi nemmeno presi la briga di conoscerle, le Regole.

    Quelli infatti non stanno nei libri di Storia dell'Arte, nè in quelli di Storia…Nè da nessun'altra parte.

  17. Fhenice

    >Il commento che hai appena scritto, meriterebbe di assurgere a post.

  18. Melkor78

    >Ma si può usare il blog solo per darti il buongiorno? Ormai l'ho fatto ma non per essere trasgressivo 🙂 X

  19. Slasch16

    >conoscere le leggi per trasgredirle, io il collegio l'ho vissuto come una sfida.

  20. anneheche

    >Come scrivi bene…

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