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SEE AND BE SEEN

Primo post nella casa nuova.

Non conto i due giorni che ho passato con mia madre e i traslocatori: era un ospedale psichiatrico, non una casa.

Quindi oggi primo giorno ufficiale nella mia Versailles.

A dire il vero + che una reggia al momento sembra un campo nomadi. Comunque, sorvolando sui duemila scatoloni, sulle lotte con gli imballaggi di cellophane la perenne ansia di rigare il parquet, devo dire che sta andando bene. La prima cosa ad essere spacchettata sono state le casse, così mi sono garantita la colonna sonora per le grandi manovre. E poi via, un vero pomeriggio da casalinga disperata, l’equivalente di un corso di meditazione zen ad alto impatto fisico.

Allo stremo, mi sono seduta sul balcone a guardare la gente che passava sul corso: mi è sempre piaciuto osservare non vista le persone.

Poi mi sono traseferita sul letto e mi sono accorta che, dall’altra parte del cortile, la finestra di qualcuno guarda proprio in camera mia. Quel qualcuno sono delle suore: sui miei sonni vegliano non una ma ben cinque missionarie comboniane ( ????).

In che genere di missione siano impegnate in centro a Milano non è dato sapere.

Comunque, sono giunta a due conclusioni: non avrò problemi di vicini rumorosi.

E magari mi santifico pure, per osmosi.

Questo articolo ha 2 commenti

  1. anonimo

    >Ci sono tutti gli elementi per un film soft-core anni '70. 😉

  2. anonimo

    >Mi piace, qui, principessa… è come stare in una stanza con tutte le finestre aperte e l'aria che entra è quella di Milano, ma è fresca e frizzante come non è mai stata. Non so se condivido tutto, ma sono curioso e ti leggerò con passione, Elisa.

    C. (ex rehies)

    PS. Occhio alle suore. E se non lo fossero?

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